Se siete d’accordo, visto che le feste sono finalmente finite, grazie al cielo siamo sopravvissuti e siamo pieni come damigiane, eviterei di parlare di fritti, dolci lievitati e stracotto per qualche giorno perché mi sento male solo all’idea.
Sarebbe più consono dedicarsi alle insalate, le zuppe, le tisane. Però (c’è sempre un però) vivo con una persona e che è reticente nei confronti dei cibi che fanno troppo bene, quindi tenterò di parlare di una ricetta piuttosto equilibrata, adatta anche ai vegetariani, ottima come piatto unico e soprattutto una delle poche, forse l’unica minestra che il mio consorte non mi tiri dietro: la ribollita.
Tipica di tutta la Toscana, si può considerare la zuppa contadina per eccellenza, una sorta di minestrone, molto, molto ricco e molto, molto buono. Il suo nome “bollita di nuovo” probabilmente sta a significare sia che per farla si usavano avanzi di verdure già cotte, sia che si faceva la zuppa in quantità e la si mangiava in più giorni, per l’appunto ribollita. Una delle mie prime ribollite è stata durante un viaggio di lavoro in una splendida tenuta vinicola con allevamento di cavalli da corsa annesso in Chianti, fatta per trenta persone, enorme e saporitissima, quindi mitica.
Anche se le cose riprodotte non sono mai all’altezza dei ricordi della prima volta, devo dire che la mia ribollita non è niente male, nonostante io non abbia ascendenze toscane e pochissime frequentazioni (purtroppo) di quella regione.
Vieniamo al dunque: la ribollita (spero di non essere contraddetta dai toscani) si fa rigorosamente con i cannellini secchi, quindi mettetene in acqua 300 gr la sera prima. Una volta reidratati, bolliteli in acqua abbondante con un pezzo di osso di prosciutto (se siete vegetariani non importa, viene buona lo stesso). Quando sono pronti, dopo circa un’ora, scolateli e conservate l’acqua di cottura che userete per la zuppa.
Pulite e tagliate a mirepoix (grossolanamente) 2 carote, 2 cipolle, 2 gambi di sedano, 2 patate e metetele a rosolare in olio d’oliva. Unite una lattina di pomodori pelati, sgocciolati e spezzettati. Mettete un mazzetto di timo, rosmarino e alloro. Pulite dalla costa centrale un cavolo nero, un mazzo di coste, una piccola verza, fate una grossolana chioffonade (strisce) e unite alle altre verdure. Dopo aver rosolato il tutto aggiungete l’acqua di cottura dei cannellini, e cuocete a fuoco lento finchè le verdure saranno morbide (circa 30 min). A questo punto togliete il mazzetto aromatico e passate 1/3 delle verdure al passaverdure facendo un purè che mescolerete al tutto. Passate anche 1/3 dei cannellini e unite in pentola sia quelli passati sia quelli interi. Aggiustate di sale e pepe e cuocete ancora per 15 min. Inutile dire che tutto questo è meglio se lo fate il giorno prima di mangiare la ribollita.
Per servire mettete nel piatto un paio di fette di pane, meglio se sciapo e meglio se raffermo, versate sopra la zuppa calda e finite con una grattata di pecorino toscano, una girata di pepe nero e (dalla mia “prima volta”) qualche fetta sottilissima di cipolla cruda. Ecco! Aesso mi è venuta voglia di ribollita e non l’ho fatta…..
Elena
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