Sul filo della memoria (e della gola), oggi voglio proporre una ricetta che faceva sovente mio padre. E non ho mai capito perché! Mi spiego meglio, semplicemente trovo che un piatto che oggi definiremmo così
indiscutibilmente etnico, potesse trovare consenso nel più tradizionalista dei cuochi dilettanti, uno che è stato un mese in Giappone ed è riuscito a non toccare mai il sushi e che friggeva il fritto misto all’italiana nel burro, perché così si faceva nell’ottocento sua nonna.
Si tratta del “Bobotie”, pietanza tipicamente sudafricana. Ha origini antiche che, secondo alcuni, risalgono addirittura al XVII secolo e arriverebbe dalla malesia e ha trovato terreno presso gli afrikaans.
L’influenza malese risale ai primordi della colonizzazione del Sudafrica, quando i coloni olandesi che si installarono sul Capo portarono da Giava, allora colonia olandese, i servitori mussulmani. Ancora oggi esistono i malesi del Capo, ai cui avi si deve l’introduzione di spezie in quest’area: peperoncini, noce moscata, cannella, curry, chiodi di garofano, che resero unica la cucina sudafricana.
All’epoca sicuramente gli ingredienti del Bobotie erano un po’ diversi: la carne di maiale è stata oggi sostituita da quella di manzo, ad esempio e le uova di struzzo con quelle di gallina.
Nei decenni sono cambiate anche alcune spezie. Il curry è stato introdotto solo in un secondo momento. E oggi questa pietanza presenta alcune varianti a seconda della zona.
I sudafricani, infatti, hanno esportato il bobotie anche in altre zone dell’Africa, in Kenya, Zimbabwe e Zambia.
Il bobotie accosta i sapori del dolce a quelli del salato. Ma se non vi piacciono questi contrasti potete sempre sostituite i mirtilli e gli altri ingredienti dolci con mandorle, nocciole, o con altra frutta che vi piaccia. Dunque:
– 350 ml di latte
– 1 fetta di pane
– 2 cipolle di media grandezza
– 1 kg di polpa di manzo
– 1 cucchiaio di olio d’oliva
– 2 cucchiaini di curry, sale e pepe
– 2 cucchiai di gelatina di frutta (albicocche)
– 1 cucchiaino di zucchero di canna
– 100 g di mirtilli
– 2 uova
– 5 foglie di alloro
– aglio
– curcuma
– chiodi di garofano in polvere
– zenzero
– uva passa
Immergere la fetta di pane in 150 ml di latte. Mettere l’olio in una padella antiaderente e far dorare le cipolle. Aggiungere il curry, l’aglio schiacciato, la carne e lasciar cuocere per 10-15 minuti. Unire poi il pane e condire con il sale, il pepe, le spezie, l’uvetta, l’alloro, lo zucchero, la gelatina e i mirtilli.
Ungere una teglia da forno e versarvi il composto. Aggiungere anche il latte avanzato, mescolato alle uova precedentemente battute. Cuocere nel forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30 minuti. Usualmente il bobotie va accompagnato con del riso.
Forse mio padre, da gourmet, passava sopra all’esotismo perché è veramente buono.
Elena
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